Sangalli a caccia del “vero” Lotto. Dopo la ricognizione l’avvio del restauro

Sangalli a caccia del “vero” Lotto.   Dopo la ricognizione l’avvio del restauro

La Delegazione Pontificia per la Santa Casa di Loreto è lieta di comunicare che, dopo una prima ricognizione necessaria per definire un piano definitivo d’intervento, inizierà il prossimo 26 ottobre presso il Museo Pontificio di Loreto il restauro del dipinto su tela San Michele scaccia Lucifero, opera del grande pittore Lorenzo Lotto (Venezia 1480 – Loreto 1556 circa).

 

Il restauro, che sarà opera del bergamasco Alberto Sangalli, dopo essere stato approvato dalla Soprintendenza Archeologia - Beni Ambientali - Belle Arti e Paesaggio delle Marche, sarà condiviso in tutti i suoi passaggi con il Laboratorio di Restauro dei Musei Vaticani.

 

“Con l’intervento di recupero dell’originale bellezza di un così importante dipinto lottesco, prosegue il percorso di valorizzazione e rilancio del Museo Pontificio”, queste le parole di Mons. Fabio Dal Cin, Arcivescovo Delegato Pontificio per la Santa Casa di Loreto. “Con l’occasione sarà proposta anche una modalità innovativa e digitale di fruizione del restauro”, ha aggiunto, “così che chiunque lo desideri, in presenza nel Museo o da remoto, si lasci emozionare dalla bellezza e dall’arte di saperla conservare o ripristinare.  Un’arte, quella del restauro, di cui c’è tanto bisogno in un Paese come il nostro, così ricco di opere che necessitano prevenzione, manutenzione e riscoperta continua.”

 

La possibilità di seguire “da remoto” le varie fasi del restauro sarà garantita dall’Università Politecnica delle Marche, la quale si premurerà di predisporre dirette streaming adeguatamente annunciate attraverso i canali social del Santuario lauretano e il sito del Museo Pontificio (www.museopontificioloreto.it).

Nell’ambito di un più ampio progetto che coinvolgerà anche altre opere di Lorenzo Lotto, il gruppo di ricerca Distori Heritage dell’Università si occuperà della digitalizzazione dell’opera pre e post restauro. La copia digitale dell’opera sarà quindi stratificata con diversi livelli di indagine e approfondimento, che ne permetteranno un’innovativa fruizione virtuale, andando a comporre un fondamentale database per la sua conservazione.