8 DICEMBRE: APERTURA DELLA PORTA SANTA

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La porta è stata aperta: il Segretario di Stato S.Em.za il Cardinale Pietro Parolin ha dato l’avvio al Giubileo Lauretano. Un Giubileo per tutti; un giubileo che ha affollato la piazza della Madonna, che ha unito le alte cariche dell’aeronautica militare con il pellegrino, che ha unito tutti nel passaggio della porta santa. 
“Maria è la Vergine Madre, raffigurata nella porta del tempio, volta ad oriente, da cui entra il Signore” così recita la lode prima dell’apertura della Porta Santa. L’arcivescovo Mons. Dal Cin nella lettera pastorale ha descritto con una splendida immagine narrativa il senso di questo giubileo: “un furioso temporale aveva investito i passeggeri di un aereo in partenza e tutti si affrettavano a salire. Dopo l’ultimo, fu chiuso il portellone. Da fuori un uomo bussava chiedendo di entrare, ma lo steward non voleva aprire. Una donna vide la scena e convinse lo steward ad aprire. Era il pilota. Quella donna è Maria e quell’uomo è Cristo, che chiede di entrare per essere il pilota della nostra vita”.
Le immagini dell’apertura sono cariche di significato: la lunga processione di vescovi e sacerdoti che vanno verso la Basilica, le mani del cardinale che spingono la porta alle parole ” Aprire le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore”; le autorità che nella processione varcano la porta santa, il silenzio dell’assemblea, il canto dell’Inno alla Vergine composto da Mons Marco Frisina, qui presente a dirigere il grande coro. Immagini indelebili che raccontano in sintesi quello che è il significato del giubileo “Chiamati a volare alto”,puntare alla santità, quella di Maria, che come sposa ha amato il marito sempre anche in quelle piccole incomprensioni che in ogni famiglia ci sono, come Maria che, come ha ricordato il cardinale Parolin, “ha accolto anche la difficoltà dell’adolescenza di Gesù, che era un giovane come gli altri”.
Questo Giubileo che si è aperto con il suono del corno di ariete, come al tempo del popolo d’Israele per dare l’inizio all’anno giubilare, vede l’alba nel giorno dell’Immacolata Concezione, nel giorno in cui la chiesa ricorda Maria, come la donna senza macchia. Così l’auspicio, che accogliendo Cristo come il Pilota della vita dell’uomo, ognuno cerchi di tener fede alle promesse battesimali, tenere quella veste bianca, linda e senza macchia per la vita eterna. “Tra le semplici gioie che il Signore dispone sul cammino del suo popolo” ha detto nell’omelia in Cardinale ” ci sono anche le feste mariane, e questa gioia è particolarmente intensa mentre celebriamo la festa dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima, una delle feste più belle e più popolari accresciuta ancor più per noi dal fatto di trovarci nel santuario di Loreto che secondo la tradizione conserva le pietre della santa casa di Nazareth, dove Maria visse e ricevette l’annuncio dell’angelo. Possiamo guardare a Lei senza timori con assoluta fiducia senza paura della luce che emana dalla sua perfezione sentendoci attratti dalla sua santità. La santità è il volto più attraente della chiesa, come dice, Papa Francesco. Questo l’invito della celebrazione odierna lasciarci affascinare da Maria Immacolata per diventare belli noi: una bellezza  ovviamente non esterna, ma interiore , una bellezza che non viene sfigurata dagli anni che passano, ma solo dal peccato. Questo invito alla santità, grazie al giubileo lauretano che il Santo Padre ha concesso per commemorare il Centenario della proclamazione della beata Vergine  Maria di Loreto patrona degli aeronauti continuerà a risuonare nelle cappelle degli aeroporti civili e nei reparti militari fino al 10 dicembre 2020.”

(a cura di Diletta D’Agostini)

Foto di copertina di Giancarlo Piccione

Segue l’intera celebrazione.

https://www.youtube.com/watch?v=mG3Wsum7_m0