Nella seconda giornata giubilare il Santuario della Santa Casa ha accolto 600 catechisti provenienti da tutte le Marche. Un servizio prezioso, quello che svolgono nelle loro diocesi e parrocchie, che necessità sempre di ritrovare nuovo slancio e nuove occasioni di confronto. Il mattino è stato dedicato all’ascolto della riflessione proposta da S. E. Mons. Gianpiero Palmieri, Vescovo di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto sul tema “Pellegrini di speranza: quali piste si aprono per chi trasmette la fede in una comunità cristiana?”. Nel pomeriggio dopo la tavola rotonda di confronto, si è svolto il pellegrinaggio giubilare, iniziato con la processione e la croce sorretta da S.E. Mons. Franco Manenti, Vescovo di Senigallia e Delegato per la Catechesi per la Conferenza Episcopale Marchigiana, per concludersi con la Santa Messa in Basilica e il momento silenzioso di preghiera personale all’interno della Santa Casa.
“Mi rivolgo a voi catechisti delle nostre chiese delle Marche” ha detto Mons. Manenti nell’omelia “ringraziamo il Signore per questa giornata spendita: nell’esserci raccolti, ci siamo ascoltati, abbiamo condiviso, ci siamo confermati nel riconoscimento che Gesù è la nostra speranza. Lo è innanzitutto per il nostro essere catechisti, coloro che accompagnano il cammino di fede dei ragazzi, giovani e adulti: questo ci chiede di essere uomini e donne che sperano e convertono la loro vita alla speranza, a Gesù, alla buona notizia del Vangelo, per poter a nostra volta raccontare con la nostra esistenza che c’è una speranza a cui volgere il nostro cuore, a cui convertire la nostra vita: è Gesù il Figlio di Dio che ha dato la sua vita per noi e che ci accompagna nel cammino della nostra vita. Il gesto che abbiamo compiuto prima dell’Eucarestia è stato un gesto significativo, grande: abbiamo camminato, non dietro ad un oggetto, ma alla croce, al crocifisso: Gesù Cristo, il crocifisso risorto, nostra speranza “
(di Ugo Bogotto - Diletta D'Agostini)